Nell’arco dei dieci anni precedenti agli ultimi quattordici (che ho invece trascorso in HRD Training Group), oltre al network marketing ho avuto diverse attività imprenditoriali gestite con soci, collaboratori, dipendenti: in tutte queste esperienze, i problemi e le difficoltà erano più o meno le stesse. Anche la mentalità, negli anni radicalmente cambiata, allora mi aveva portato a fallire più volte. Una somma di esperienze grazie alle quali ho capito come curare meglio alcuni dettagli del business, come scegliere e selezionare con più attenzione i miei soci, come gestire il denaro, settore dove non avevo alcuna abilità.
Fallimenti a parte, ecco i problemi che normalmente si verificano:
- Conflitti interpersonali
- Comunicazione poco efficace
- Atteggiamenti da capo aggressivo
- Feedback mal dati, o presi sul personale
- Problemi di fiducia
- Obiettivi di squadra poco chiari
- Ruoli poco definiti
- Mancanza di motivazione
- Mancanza di una mission comune
Il mio percorso racconta di lezioni imparate sul campo, sulla mia pelle: facendo errori, perdendo molte persone valide, investendo tempo su collaboratori che alla fine si sono rivelati per quello che erano. In questo sito (e nel libro in uscita) troverai l’estrapolazione, la codifica di tutto quello che ho studiato sul tema e sperimentato nella mia carriera: di fatto, ciò che ho imparato grazie alla formazione che oggi – ai vertici della Roberto Re Leadership School – mi permette di lavorare con il top team di questa divisione, in qualità di Direttore Nazionale.
Nel quotidiano gestisco una decina di direttori di sede e circa venti manager. Una squadra che a sua volta coordina un centinaio di collaboratori sparsi in tutta Italia, e che guida e gestisce oltre 1.500 allievi, corsisti che ogni settimana seguono i nostri corsi. Nella maggioranza dei casi, si tratta di individui orientati verso i loro obiettivi, che vanno al di là dei propri limiti, impegnati nel raggiungere i risultati. Nella lingua inglese vengono definiti “achievers”. Nella mia esperienza, ecco le tre categorie di achievers con cui in questi anni ho lavorato:
- Il talento naturale, che non si sa come e in che modo, ci sa fare con la gente, ottiene e fa ottenere risultati. Spesso non si rende neppure conto di come agisce, e in ogni caso finché funziona buon per lui. L’unico pericolo è che si metta a fare lo sbruffone: se si atteggia a super-eroe, è finita.
- Il solitario, l’introverso, l’asociale che ha sempre lavorato da solo, che non condivide, che non si fida di nessuno se non di se stesso, che non ha capacità di lavoro di squadra e non ha neanche troppa voglia di imparare.
- I volenterosi, quelli che amano socializzare, che vogliono condividere e voglio creare squadra, che non sanno come si fa, ma sono disposti a imparare tutto, che sono umili, si mettono in discussione e superano le resistenze che si presentano.
Se fai parte di quest’ultima categoria di persone (i volenterosi), uno dei miei obiettivi è fornirti le soluzioni ai problemi che nascono quando devi gestire un gruppo di persone, piccolo o grande che sia. Ti aiuterò a migliorare il tuo atteggiamento nei confronti delle persone, per essere distaccato emotivamente e non avere più il timore di perdere le persone. Potrai acquisire quell’empatia che ti permetterà di dare un feedback duro e diretto, trasferendo l’idea che tutto ciò viene fatto con interesse sincero. Capirai come comunicare, come guidare, come pianificare gli obiettivi, come delegare e controllare senza “impazzire”, come utilizzare la tecnologia per lavorare meglio, velocizzando i processi.
Non è difficile intuire che quello dei Volenterosi sarà il pubblico migliore con cui lavorare e a cui ci riferiremo sia nel libro che in questo sito. I primi infatti si sentono arrivati, mentre i secondi non ne vogliono proprio sapere. Un proverbio orientale afferma che “quando l’allievo è pronto, il maestro appare”: in questo caso sono certa che il mio allievo migliore sarà colui che avrà voglia di imparare.